26 Agosto 2025

Dopo ben 22 anni si torna al cinema grazie alla coppia esilarante Lindsay Lohan – Jamie Lee Curtis.

Per chi come me è un’eterna nostalgica e ha trascorso le sue estati tra la fine degli anni 90 e l’inizio del 2000 con la colonna sonora dei Festivalbar, o per chi era troppo impegnato a scaricare musica e film da Emule, ed è stato un discreto fan di Disney Channel, questo sequel è esattamente ciò che fa per voi.

Un’operazione nostalgia che non scade mai nel cringe, e nemmeno pare una forzatura come tanti adattamenti moderni di film cult del passato. Questo nuovo capitolo di Quel pazzo venerdì vuole strizzare un occhio al successo del 2003, ma soprattutto rielaborare con freschezza e un bel pizzico di modernità il film che ha divertito generazioni di adolescenti degli anni 90/2000, imprimendosi nella memoria collettiva come un film cult a tutti gli effetti.

Vi assicuro che le quasi due ore di film passeranno senza che ve ne accorgiate, ci sono sì citazioni al passato, ma non in maniera eccessiva, piuttosto risultano brillanti e talvolta delle vere e proprie chicche (come l’omaggio a Thelma e Louise, o a Mean Girls).

Prima di sbottonarci troppo su questo sequel, facciamo un recap per chi si fosse perso il primo capitolo: Quel pazzo Venerdì (Freaky Friday, in originale) diretto da Mark Waters nel lontano 2003, è basato sul romanzo per ragazzi “ A ciascuno il suo Corpo” di Mary Rodgers. In realtà ci sono stati altri due adattamenti precedenti a questo, il primo fu “Tutto Accadde un Venerdì” con Jodie Foster e Barbara Harris del 1976, e il secondo fu un film per la TV del 1995.

Anna (Lindsay Lohan) e Tess Coleman (Jamie Lee Curtis) in Quel pazzo Venerdì (Freaky Friday), 2003

La trama è la seguente: Tess Coleman, (interpretata da Jamie Lee Curtis) una madre un po’ troppo impegnata tra il lavoro e i preparativi del suo imminente matrimonio, e sua figlia Anna (Lindsay Lohan), teenager ribelle nel pieno dei cambiamenti e delle inquietudini adolescenziali, si scambiano i corpi a ridosso del matrimonio, provocando fraintendimenti e situazioni surreali e comiche che si susseguiranno fino alla risoluzione della trama, il tutto condito da una buona dose di ironia che si alterna a momenti di riflessione sulla scoperta di sé e del legame con la famiglia.

Se avete il dubbio che Quel pazzo Venerdì, sempre più pazzo non soddisferà le vostre aspettative, beh, avrete una gran bella sorpresa! Freakier Friday in originale, diretto da Nisha Ganatra, è il sequel ma allo stesso tempo remake per certi versi del primo capitolo: troviamo di nuovo lo scambio dei corpi che stavolta sono addirittura quattro: Anna Coleman (Lindsay Lohan) è ormai una donna adulta, non più ribelle, madre single in carriera, in procinto di sposarsi con l’affascinante Eric (Manny Jacinto) padre single a sua volta di Lily. Ritroviamo inoltre Tess, (Jamie Lee Curtis, sposata ancora con il buon Ryan interpretato da Mark Hammon), ormai nelle vesti di scrittrice, podcaster e nonna a tutti gli effetti, che nell’intento di aiutare con insistenza la figlia, risulterà un tantino invadente e a volte fuori luogo. Harper è sua nipote (Julia Butter), teenager inquieta, e figlia di Anna, alla ricerca di risposte, che non sopporta Lily (Sophia Hammons), non solo figlia di Eric, ma anche sua compagna di banco a scuola.

Durante l’addio al nubilato di Anna, compare improvvisamente dal nulla una chiromante dalle capacità medianiche poco chiare (Vanessa Bayer), che fa si che la mattina dopo Anna si risvegli nel corpo di sua figlia Harper e viceversa, e Tess sia nel corpo di Lily che a sua volta si ritrova nel corpo di Tess. A questo punto le due teenagers, acerrime nemiche, decidono di allearsi per raggiungere un obiettivo comune, impedire le nozze dei relativi genitori, i quali vorrebbero trasferirsi a Londra con tutta la famiglia. Se all’inizio questo doppio scambio vi potrebbe creare un po’ di confusione, non preoccupatevi, basterà un attimo per rendersi conto di chi è nel corpo di chi.

Harper (Julia Butter) e Lily (Sophia Hammons) in una scena del film Quel pazzo venerdì, sempre più pazzo, 2025

Sebbene lo schema narrativo per certi versi sia lo stesso di 22 anni fa, la trama risulta trasformata e rinnovata, e anche se parliamo di un film leggero, che punta a far ridere e divertire, non mancheranno spunti di riflessione: il divario generazionale tra Boomer, Millennial e Gen Z, incarnato da tre generazioni diverse di donne, che si rapportano tra di loro e con i loro problemi quotidiani, le dinamiche madre-figlia e le incomprensioni, il concetto di famiglia allargata rendono il tutto meno superficiale e in certi momenti anche commovente (tralaltro tutte queste differenze si riflettono anche negli outift nelle musiche) .

I riferimenti al primo capitolo e il ritorno dei vecchi personaggi susciterà nel pubblico più appassionato un immediato effetto nostalgia, tanto da scalpitare sulla poltrona: il ritorno, di per sé superfluo alla trama, di Jake (Chad Michael Murry), nella sequenza del negozio di dischi strapperà un sorriso a chiunque, come è divertente la scena con l’intransigente Elton Bates (Stephen Tobolowsky) che continua a vendicarsi del rifiuto giovanile di Tess anche sulla nipote Harper e che dire del meraviglioso e travolgente ritorno sul palco dei Plnk Slip. Vedrete che anche chi è vergine rispetto al primo capitolo si ritroverà piacevolmente coinvolto nelle vicende che travolgono i personaggi.

Per noi vecchi fan del film rivedere la coppia Lee Curtis – Lohan è stata una gioia immensa, anche perché le troviamo in grandissima forma: una scoppiettante Jamie Lee Curtis che ci regala una Tess esilarante, autoironica, e carismatica, è tangibile la grande alchimia che la lega a una ormai adulta e talentuosa Lindsay Lohan; e anche le new entry, che potrebbero sembrare all’inizio delle estranee, suscitano immediata simpatia e tenerezza nei loro confronti.

Quel pazzo Venerdì 2 coccola chi ha visto il film 22 anni fa, ma intrattiene e fa ridere anche chi vede il film per la prima volta, le stesse protagoniste si divertono palesemente nei loro ruoli, divertendo a loro volta il pubblico. Di certo non sarà il film dell’anno, ma con tutta onestà è stato una inaspettata e per nulla scontata bella sorpresa.